In una uggiosa notte d’inverno, mi trovavo nel migliore hotel di New York a lavorare su un grosso caso di omicidio, uno di quei casi che può costarti la carriera o può diventare quel trampolino di lancio che invece aspetti da una vita...Ero immersa a capo fitto nel lavoro dalla mattina, ero da ore a studiare, a leggere incessantemente le carte per trovare quel cavillo che nell’arringa finale serviva a distruggere in un attimo il capo d’accusa per il mio assistito...buttata sul letto, con una piccola luce accesa sul comodino, perché nulla doveva distrarmi, tutto doveva essere focalizzato sulle carte di questo processo...fin quando un piccolo languorino allo stomaco prepotentemente risvegliava la distrazione....a quel punto fui costretta a chiamare la reception, ma a quella tarda ora, con la cucina chiusa, riuscirono a portarmi solo un sandwich.... fu in quel momento che mi svegliai da questo sogno....il gusto di questo invitante sandwich risvegliò tutti i miei sensi.... da qui nasce “ Notte a New York”.